Descrizione
24 marzo 2024 | ore 19.00
di Beatrice Monroy
regia Giuseppe Provinzano
Luci Gabriele Gugliara
Soluzioni Sceniche Valentina Greco
Video Mapping Simone Scarpello – Pixel Shapes
Drammaturgia Sonora Sergio Beercock
Assistente regia Diana Turdo
Tutor Turi Benintende
con Giuseppe Provinzano
e con la partecipazione (in voice off) di Dario Aita, Emmanuele Aita, Ninni Bruschetta, Filippo Luna, Lucia Sardo, Manuela Ventura
In scena un uomo solo, un uomo che ha paura, che si guarda attorno con circospezione, un uomo che chiameremo “Tony”: sembra un parcheggiatore abusivo o forse un venditore ambulante, una “sentinella” o un “fiancheggiatore”,
sicuramente è un uomo che ne ha “viste tante” e che sa qualcosa ma … Tony non si rivela, non ci dice nulla di lui, non sappiamo nemmeno se si chiami davvero Tony, nasconde il suo segreto in questi 57 minuti in cui piuttosto ci racconta di quei 57 giorni che hanno diviso la Strage di Capaci con quella di Via D’Amelio da un punto di vista inedito: quello dei palermitani comuni! Nessuna cronaca, nessuna inchiesta, nessuna (ennesima) interpretazione dei 2 Grandi giudici ma il racconto dell’impatto che quelle 2 bombe hanno avuto nelle vite di cittadini comuni: quello nelle vite di quei ragazzini delle periferie che vivevano molto vicini ai carnefici (come il regista Giuseppe Provinzano) e non capivano molto di quanto stesse accadendo, quello di quei cittadini di Palermo che hanno provato a reagire da subito (come l’autrice Beatrice Monroy), quello di una sposa che aspettava da tempo il 23 maggio o quello di
chi il 19 luglio era a Mondello ecc Poi c’é Tony: un uomo rimasto come ragazzino, che interpreta i vari personaggi che
animano la drammaturgia, che racconta e interagisce con la drammaturgia sonora e che lo rimandano al passato e lo mettono di fronte al suo segreto: chi è? Da che parte sta? É una vittima o un carnefice? È uno di quegli uomini che ha voltato le spalle per quieto vivere, o ha chiuso gli occhi per connivenza, é tra quelli che ha avuto quel sussulto che ha rianimato una città per spogliarla di quell’aurea nera che l’ammantava da troppo tempo? È (un) pentito o è (un) complice? Qual è il segreto che si porta dentro?