Descrizione
7 – 8 MAGGIO 2016
“ACCAMÓRA ovvero TUTTO SU MIA MADRE”, è un tragicomico ballo di famiglia dove l’insonnia si cura a furia di caffè e i mal di testa con ansiolitici di ultima generazione.
Al centro della pièce una madre, archetipo di tutte le madri: madre-lingua- madre-padre, madre coraggio, madre-paura, madre-cibo e madre natura. Sullo sfondo la provincia siciliana dove vecchio e nuovo convivono e si avvicendano sia pure in un fragile equilibrio che resiste precariamente all’onda d’urto della modernità.
Gli interpreti: Paolo Mannina (La Madre sicula, ma potrebbe essere lombarda, o spagnola o Yiddish o tutte queste insieme-) Luigi Rausa (Il figlio aspirante artista omosessuale in costante fuga dal lei ) Gabriella D’Anci la figlia (in perenne procinto di sposarsi e con un segreto in grembo da custodire).
In un continuo andare e tornare, fare e disfare valigie, si svolge un complicato intreccio di dinamiche al limite della patologia nevrotica. In questo stato d’impermanenza, fatto di fughe improvvise e inevitabili ritorni, ciascuno dei personaggi cerca con difficoltà un equilibrio fra se stesso e l’altro, il dentro e il fuori, il passato e il presente, la verità e la menzogna, l’amore e il disamore.
Una piéce surreale e comica, su mia madre e su tutte le madri!.
Al centro della pièce una madre, archetipo di tutte le madri: madre-lingua- madre-padre, madre coraggio, madre-paura, madre-cibo e madre natura. Sullo sfondo la provincia siciliana dove vecchio e nuovo convivono e si avvicendano sia pure in un fragile equilibrio che resiste precariamente all’onda d’urto della modernità.
Gli interpreti: Paolo Mannina (La Madre sicula, ma potrebbe essere lombarda, o spagnola o Yiddish o tutte queste insieme-) Luigi Rausa (Il figlio aspirante artista omosessuale in costante fuga dal lei ) Gabriella D’Anci la figlia (in perenne procinto di sposarsi e con un segreto in grembo da custodire).
In un continuo andare e tornare, fare e disfare valigie, si svolge un complicato intreccio di dinamiche al limite della patologia nevrotica. In questo stato d’impermanenza, fatto di fughe improvvise e inevitabili ritorni, ciascuno dei personaggi cerca con difficoltà un equilibrio fra se stesso e l’altro, il dentro e il fuori, il passato e il presente, la verità e la menzogna, l’amore e il disamore.
Una piéce surreale e comica, su mia madre e su tutte le madri!.