La lingua bruciata N.Y.1911

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Presentazione del romanzo di Laura Sicignano

Una storia di camicette bianche

Giornata internazionale della donna

La grande epopea dell’emigrazione italiana rappresenta un fattore fortemente identitario per la nostra nazione: tutti noi abbiamo uno zio d’America e il sogno americano ha rappresentato per oltre un secolo la Terra Promessa per generazioni di italiani in viaggio…

Descrizione

INGRESSO GRATUITO

di Laura Sicignano
Il Canneto Editore

La grande epopea dell’emigrazione italiana rappresenta un fattore fortemente
identitario per la nostra nazione: tutti noi abbiamo uno zio d’America e il sogno
americano ha rappresentato per oltre un secolo la Terra Promessa per
generazioni di italiani in viaggio.
Il romanzo racconta questo sogno dal punto di vista di una madre e due figlie,
Serafina, Lucetta e Antonia La Loggia, partite in cerca di fortuna ai primi del
secolo scorso da un imprecisato piccolo paese, per approdare alla grande
Babilonia, Nuova York.
Qui ognuna di loro intraprende una strada diversa: chi scopre l’amicizia, chi la
politica, chi lo sfruttamento, qualcuna rincorre la libertà, un’altra un amore. Le
strade divergono e i destini si complicano finché succede il “fatto”: qualcosa di
imprevedibile che fa deflagrare ogni progetto.
Sabato 25 marzo 1911, ore 16 e 40: manca un quarto d’ora alla chiusura della
fabbrica Triangle Waistshirt Company, produttrice di camicette. Sono al lavoro
circa seicento persone, per lo più donne giovanissime. La maggior parte di loro
sa a malapena l’inglese: sono immigrate italiane o dall’Europa dell’Est e
rappresentano il principale sostegno economico per le loro famiglie. Tra loro ci
sono anche le La Loggia.
Una scintilla. Forse è scaturita da una delle lampade a gas che illuminano le
file di cucitrici, chine sulle loro macchine. In un attimo, all’Ottavo piano del
grattacielo che ospita la fabbrica, prendono fuoco le camicette appese sopra
le teste delle operaie, gli avanzi di tessuto ammucchiati in enormi cumuli, i
rocchetti di filo. Non esiste un’adeguata protezione antincendio. Le porte sono
sbarrate. Il fuoco impedisce di fuggire. L’incendio dura 18 minuti.
Che ne è delle speranze, dei desideri, dei sogni di queste donne?
Negli anni precedenti le operaie avevano tentato inutilmente di ottenere migliori
condizioni di lavoro e di sicurezza. Seguiranno una serie di processi ai
proprietari della fabbrica.
La scintilla della protesta si è sprigionata da questa vicenda, che diventerà uno
degli eventi fondanti per la Giornata Internazionale della Donna.